31 anni fa, il 23 febbraio del 1986, veniva ucciso Luca Rossi, colpito da un proiettile sparato da uno sbirro in borghese.
Luca non lo conoscevo bene.
La prima volta che parlai con lui fu nel posto più assurdo dove potevano incontrarsi due ragazzi di 18 anni, lui vicino a Democrazia Proletaria, io anarcopunk: in una caserma dell’esercito.
Avevamo 18 anni, era il 1984 e ci era arrivata la cartolina per la visita militare obbligatoria.
Ci siamo conosciuti perché, su un paio di migliaia di ragazzi siamo stati gli unici 2 a chiedere (a un parà della Folgore oltretutto!) informazioni sul servizio civile alternativo a quello militare.
Subito ben visti, dopo nemmeno un paio d’ore in caserma!
In seguito mi sarà capitato di chiacchierarci una manciata di volte, a qualche assemblea o manifestazione. Poi, dopo il suo omicidio, ho scoperto che avevamo diversi amici comuni.
Aveva la mia età.
E nessuno dovrebbe morire a 20 anni.Nel 1997, 20 anni fa, io e Teatro avevamo fatto questo pezzo dedicato a lui, insieme ad Atomo, Xwarz e Shah che dipingevano sul muro di fianco.
Negli anni, di pezzi veri e propri, ne ho fatti un paio di centinaia. Ma quelli che considero veramente importanti sono pochi.
Questo è uno di quelli, e non per questioni di stile e di disegno.
Ciao Luca, noi non dimentichiamo.
Non dimenticheremo mai.
Vandalo