Dallo scarto alla cura
La pandemia ha dimostrato la fragilità del sistema.
Si può costruire una società ed un’economia della cura?
In questi mesi così difficili alcune voci hanno faticato a farsi sentire soffocate dal carosello di dati, informazioni, analisi. Sono le voci degli ultimi per i quali il diffondersi del covid ha significato un acuirsi della propria difficoltà di vivere. Per questo con il coordinamento di Raffaele Liguori, giornalista di Radio Popolare, abbiamo scelto di ascoltarli, attraverso le parole di chi può parlarci di loro, dei lori “diritti negati”.
Il carcere in periodo di pandemia
In questi mesi si è discusso pochissimo su cosa significhi stare in carcere con il corona virus in circolazione, anzi molti hanno visto il carcere come un “porto sicuro”. Invece i luoghi di detenzione, che da nord a sud dell’Italia sono sempre più affollati, sono patogeni a prescindere dal virus. Dallo scoppio della pandemia cosa veramente sia accaduto al loro interno resta ancora un non detto. L’isolamento dall’esterno ed il sovraffollamento quali situazioni hanno creato? Ne parliamo con Luigi Manconi da sempre attento ai gravi problemi del mondo carcerario.
Pandemia e grave emarginazione
Il numero delle persone in grave povertà ed emarginazione, persone sole, che sono finite a vivere per strada, spesso segnate da sofferenza psichica è aumentato notevolmente. A Fiorenzo De Molli, responsabile del settore accoglienza della Casa della Carità, chiediamo una testimonianza dell’impatto della pandemia su chi già viveva ai margini e sulle famiglie che improvvisamente si sono trovate senza un sostegno economico per la perdita del lavoro o la messa in cassa integrazione.
L’impatto della pandemia sul lavoro delle donne
La pandemia ha avuto un forte impatto sul mondo del lavoro in particolare quello femminile. Le donne si sono trovate in prima linea per i lavori svolti fuori casa in molti casi esposti con più facilità al contagio e costrette a dover far coincidere lavoro a distanza con carichi di lavoro a casa aggravati dalla chiusura dei servizi. Per tutto questo che prezzo hanno dovuto pagare? Ne parla la giornalista e ricercatrice Roberta Carlini.
Pandemia e salute pubblica
La salute è un bene pubblico ed un diritto. In questi mesi tale diritto è stato soddisfatto? Lo scoppio della pandemia pone molti interrogativi non ultimo uno di fondo: tutti sono stati colpiti allo stesso modo? Le disparità sociali ed economiche, i fattori ambientali hanno aggravato gli effetti dell’impatto del virus sulle popolazioni? Al medico Vittorio Agnoletto chiediamo di entrare nel merito di questi interrogativi per capire come sia possibile un’altra sanità, una sanità “pubblica, democratica, radicata nel territorio, non sottomessa alle logiche del profitto.
Una società ed un’economia della cura
La pandemia ha quindi lasciato ai margini chi già c’era, ha aumentato le povertà e, in molti casi, ha negato i diritti dei più deboli. Occorre allora pensare ad una società e ad un’economia che non lascino indietro nessuno, più centrate sull’uomo, più attente ai poveri, all’ambiente.
Le regole devono quindi cambiare: ma come?
Ne parlano don Virginio Colmegna, Presidente Casa della Carità, e Andrea Di Stefano, direttore della rivista Valori.it.
Gianni Lunghi infine racconta la propria esperienza come responsabile di Casa Sherwood, cooperativa onlus che si occupa della reintegrazione di giovani minori con piccoli reati alle spalle.